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Correlazioni in Medicina



Alta incidenza di insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti con diabete di tipo 2


Uno studio, condotto presso il Kaiser Permanente Center for Health Research di Portland, ha avuto come obiettivo quello di aggiornare le precedenti stime sull’incidenza di insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 e di descrivere i fattori di rischio associati allo sviluppo dell’insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti diabetici nell’arco di 6 anni di follow-up.

E’ stato condotto uno studio retrospettivo di coorte su 8.231 pazienti affetti da diabete di tipo 2 e su 8.845 pazienti non diabetici della stessa età e dello stesso sesso che non presentavano insufficienza cardiaca congestizia all’arruolamento.

Il periodo di follow-up è stato di 72 mesi.

Dai risultati è emerso che i pazienti diabetici hanno molta più probabilità di sviluppare insufficienza cardiaca congestizia che non i pazienti senza diabete ( 30.9 versus 12.4 casi per 1.000 persone-anno, rate ratio, RR = 2.5 ).

Le differenze nelle percentuali di sviluppo dell’insufficienza cardiaca congestizia tra le persone con e senza diabete sono risultate molto più elevate nei gruppi di età più giovane.

Oltre all’età e alla cardiopatia ischemica, è emerso che un più scarso controllo della glicemia ( hazard ratio, HR = 1.32 per punto percentuale di HbA1c ) ed un maggiore indice di massa corporea ( BMI ) ( 1.12 per 2.5 unità di indice di massa corporea ) rappresentavano importanti predittori dello sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia.

L’incidenza di insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti con diabete di tipo 2 può essere maggiore di quanto precedentemente ritenuto.

I risultati hanno enfatizzato l’importanza di controllare i fattori di rischio modificabili per l’insufficienza cardiaca congestizia, come l’iperglicemia, l’ipertensione e l’obesità.

I pazienti più giovani possono ottenere maggiori benefici dalla modifica dei fattori di rischio.( Xagena2004 )

Nichols G A et al, Diabetes Care 2004; 27: 1879 -1884



Endo2004 Cardio2004

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